Qui avevamo parlato di Business Continuity pochi mesi fa, ricordate?
Ma non eravamo stati buoni profeti, non abbastanza. Perché tra i fattori in grado di mettere a rischio, a diversi livelli, la continuità aziendale – in termini di interruzione degli approvvigionamenti, blocco della produzione, difficoltà nei mercati di sbocco – avevamo citato un po’ di tutto, tranne il pericolo di un’epidemia.
Eravamo d’altronde in buona compagnia. A gennaio, infatti, un gigante della consulenza come McKinsey, parlando dei rischi relativi alla supply chain, inseriva tra i cosiddetti “cigni neri”, ovvero tra gli eventi più pericolosi per le aziende, per imprevedibilità e impatto, attacchi terroristici, cyberattacchi, tempeste, inondazioni e, per finire, una guerra.
Pericolo epidemia, questo sconosciuto!
Della parola virus nessuna traccia. Amnesia o rimozione?
Proprio per la sua imprevedibilità, e per le modalità della sua diffusione, il coronavirus rappresenta invece una sorta di tempesta perfetta per l’economia mondiale.
La sua localizzazione iniziale in Cina, paese che rappresenta il 20% delle forniture mondiali in termini di semilavorati, ha già messo a rischio la continuità della produzione anche in settori non ancora delocalizzati. Si pensi all’industria automobilistica, o alla farmaceutica che dipende quasi totalmente da principi attivi prodotti in Cina.
Altri settori sono colpiti a livello di clientela. Parliamo del turismo, ad esempio, che sconta il calo delle presenze cinesi; piange, di conseguenza, anche l’industria del lusso che poteva contare su una spesa media in shopping di circa 1200 dollari a persona da parte dei turisti cinesi (a Milano, Parigi, New York).
Globalizzazione: il declino di un modello economico
Oggi anche le regioni più ricche e industrializzate d’Italia, e tra queste il Veneto, guardano con paura e incertezza al futuro più immediato. Ad essere messa in crisi non è la produttività di un’azienda o di un territorio, bensì il modello di economia globalizzata che ha guidato il mondo negli ultimi 30 anni.
Una volta passata questa tempesta, come tutti ci auguriamo, parlare di innovazione e riorganizzazione dei processi aziendali sarà la priorità. E Nicoletti & Associati sarà al vostro fianco.