Di Business Continuity si parla poco e male nelle nostre aziende. È un tema che spesso l’imprenditore affronta senza sufficiente consapevolezza o rimuove, per scaramanzia o superficialità. Rischiando, in entrambi i casi.
Occuparsi di Business Continuity significa essere consapevoli dei fattori che possono determinare un’interruzione improvvisa nella fornitura dei prodotti o nell’erogazione dei servizi aziendali. È un’attività di analisi e prevenzione che cerca di salvaguardare la continuità operativa in qualsiasi circostanza; o di limitare i danni, se l’interruzione è inevitabile.
Parliamo dunque di eventi rari e trascurabili? Non necessariamente.
Pochi esempi valgono di più di mille parole. Eventi naturali o atmosferici, come terremoti, alluvioni o trombe d’aria. Incidenti o guasti a impianti critici. Interruzioni di corrente, con relative perdite del patrimonio di dati dell’azienda. Illeciti, sabotaggi o furti di informazioni sensibili e strategiche. Danni ambientali, inquinamento del terreno o delle acque, fuoriuscita materiali pericolosi.
I fattori di rischio sono dunque molteplici; si collocano a più livelli, interni ed esterni; e valgono sia per le piccole realtà così come per i grandi gruppi industriali. Le ricadute si misurano in termini di profitti ma soprattutto di reputazione.
Rischiare, insomma, non paga. Anche perché la Business Continuity è un’attività che integra facilmente gli altri sistemi di gestione aziendali – Qualità, Sicurezza e Ambiente – ed è certificabile. Come? Contattateci per saperlo!