Oggi, 25 novembre, è la Giornata contro la Violenza sulle Donne.
All’interno di un tema così ampio, c’è una domanda che ci coinvolge in modo particolare: cosa può fare il mondo del lavoro e dell’impresa a sostegno delle donne e contro la violenza?
Molto.
D’accordo, ma in cosa consiste questo “molto”?
Proviamo a scoprirlo.
- Aumentare il numero delle donne occupate (in Italia il tasso di occupazione femminile è pari al 50,9% contro il 69,2% di occupazione maschile).
- Offrire alle donne strumenti per la conciliazione vita-lavoro (come la flessibilità di orario o il part-time).
- Favorire il mantenimento del posto o il rientro nel mondo del lavoro dopo la maternità.
- Attivare interventi di welfare aziendale a favore delle donne.
- Colmare il cosiddetto “Gender Pay Gap”, ovvero la disparità di trattamento nella retribuzione tra uomini e donne, a parità di livello e competenze (qualche dato in più lo si trova in questo articolo del Sole 24 Ore).
- Offrire alle donne uguali opportunità di carriera rispetto agli uomini.
Ci sono almeno due motivi concreti per impegnarsi in queste azioni.
Il primo è che l’autonomia economica, raggiunta attraverso il lavoro, rappresenta un potente strumento di emancipazione e difesa per ogni donna. A patto però che l’ambiente di lavoro sappia valorizzare e difendere la specificità e il ruolo delle donne stesse.
Il secondo è che la presenza femminile, a tutti i livelli, può essere un elemento qualificante e vincente per le imprese e organizzazioni. Lo dimostrano le nostre Storie di Successo, dove le donne ai vertici aziendali sono ben rappresentate, anche in settori più tradizionalmente maschili.
Non lasciamo passare un altro anno, prima di parlare ancora di violenza contro le donne.
Insieme, come mondo del lavoro e dell’impresa, possiamo impegnarci ad agire concretamente su questi punti ogni giorno.
Come? Ad esempio progettando un percorso a livello organizzativo e di sviluppo aziendale: dagli interventi di welfare alla certificazione di Parità di Genere.
Ti incuriosisce questa possibilità? Allora sentiamoci