È un autunno ricco di novità normative e di scadenze che riguardano aziende e lavoratori su temi che ci toccano da vicino: come la conciliazione vita-lavoro, la sicurezza sui luoghi di lavoro, la parità di genere e i sistemi di gestione.
Quali sono i temi caldi? Eccoli:
- Applicazione della nuova normativa antincendio (tra la fine di settembre e la fine di ottobre)
- Compilazione della Rendicontazione sulla situazione dell’impiego maschile e femminile (entro il 30 settembre)
- Proroga del diritto allo Smart Working (in vigore fino al 31 dicembre)
- Nuova norma UNI per la certificazione di Qualità degli studi professionali.
Per ciascuno di questi quattro argomenti abbiamo preparato una sintesi delle novità, degli obblighi e delle opportunità. Naturalmente siamo a disposizione per fornire ulteriori dettagli a chi abbia bisogno di approfondimenti specifici sul singolo ambito.
Normativa antincendio: le novità
A settembre 2021 sono stati approvati tre decreti che sostituiscono la vecchia normativa antincendio sui luoghi di lavoro, rappresentata dal D.M. 10.03.98. Adesso, a distanza di un anno, le nuove norme stanno per andare in vigore.
I tre decreti sono rispettivamente:
- D.M. 01.09.2021, conosciuto come “Decreto Controlli”, in vigore dal 25 settembre 2022
- D.M. 02.09.2021, conosciuto come “Decreto GSA”, in vigore dal 4 ottobre 2022
- D.M. 03.09.2021, conosciuto come “Decreto Minicodice”, in vigore dal 29 ottobre 2022
Cosa cambia concretamente in materia di antincendio? E chi è interessato dalle modifiche?
Diciamolo subito. Per la maggior parte delle aziende, tanto più se già certificate ISO 45001 o ISO 14001, le novità riguardano soprattutto due ambiti:
- la formazione degli addetti al servizio antincendio
- la qualifica dei tecnici deputati al controllo degli impianti e dei sistemi antincendio.
Per quanto riguarda la formazione, il D.M. 02.09.2021 (Decreto GSA) stabilisce per i lavoratori incaricati come addetti antincendio l’obbligatorietà di un corso di formazione ogni 5 anni. Ricordiamo che fino a oggi era sufficiente un solo corso iniziale mentre eventuali aggiornamenti successivi erano su base volontaria.
Altra novità: i futuri corsi di formazione devono essere tenuti da docenti qualificati, ovvero in possesso di specifici requisiti o di un’abilitazione conferita loro dal Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco.
Per quanto riguarda invece i tecnici manutentori degli impianti e dispositivi antincendio, il D.M. 01.09.2021 (Decreto Controlli) stabilisce che deve trattarsi di personale qualificato e che la relativa qualifica, valida a livello nazionale, si ottiene in due modi:
- per “esperienza” nel caso di tecnici che ricoprono il ruolo da più di tre anni
- dopo un adeguato percorso di formazione negli altri casi.
Per entrambe le categorie è previsto un esame di valutazione e abilitazione a cura del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco.
Piccole modifiche anche sul fronte dei controlli ai sistemi e alle apparecchiature antincendio: vanno fatti con una periodicità che è stabilita in base alla norma tecnica UNI relativa a ciascuna apparecchiatura (e dunque non necessariamente con cadenza semestrale).
Per qualsiasi dubbio sull’applicazione dei nuovi decreti, o sulla conformità della vostra azienda alle norme antincendio, potete contattarci.
Rendicontazione impiego maschile e femminile
Scade il prossimo 30 settembre il termine per la presentazione della Rendicontazione sulla situazione dell’impiego maschile e femminile.
Si tratta del rapporto biennale che le aziende devono redigere in materia di Parità di genere applicata a contratti, stipendi, formazione e promozioni.
Vi ricordiamo che, a partire da quest’anno, l’obbligo di rendicontazione è stato ampliato a tutte le aziende con più di 50 dipendenti, in base alla Legge 162/2021 che ha modificato il Codice delle Pari Opportunità.
Le procedure di compilazione e invio sono previste in modalità telematica, attraverso il portale https://servizi.lavoro.gov.it.
Come Nicoletti & Associati mettiamo a vostra disposizione un fac-simile del Questionario di rendicontazione e siamo pronti a darvi assistenza per la corretta compilazione del rapporto.
Vi ricordiamo anche che sono previste sanzioni sia in caso di mancata compilazione sia nel caso di compilazione mendace o incompleta.
Altra cosa importante: essere in regola con questa rendicontazione è un requisito vincolate per la partecipazione ai bandi del PNRR.
Proroga del diritto allo Smart Working
In questi giorni un emendamento alla legge di conversione del decreto Aiuti bis (Dl 115/2022) ha reintrodotto fino al 31 dicembre 2022 il diritto a svolgere la prestazione lavorativa in modalità agile per i lavoratori fragili e per i genitori di figli minori di 14 anni. Tale diritto infatti era venuto meno nel corso dell’estate con l’allentamento delle misure di emergenza legate alla pandemia.
Nel caso di lavoratori fragili si tratta di un diritto molto ampio, che sembra superare anche il limite rappresentato dalla compatibilità delle loro mansioni con la prestazione da remoto. A fronte della presentazione del documento che certifica la fragilità del soggetto, la prestazione lavorativa si svolgerà quindi “di norma” in modalità agile, anche se fosse necessario adibire il lavoratore (previa adeguata formazione) a una diversa mansione, purché ricompresa nella medesima categoria o area d’inquadramento.
Per quanto riguarda invece i genitori di figli minori di 14 anni il diritto allo smart working viene nuovamente riconosciuto a condizione che sia compatibile con le caratteristiche della mansione lavorativa e che nel nucleo familiare non vi sia un genitore non lavoratore. Qui, a differenza che per i fragili, il vincolo della compatibilità tra mansione e prestazione da remoto è espressamente previsto.
Nuova norma UNI certificazione studi professionali
È stata presentata in questi giorni la norma UNI per la certificazione di Qualità degli studi professionali, la prima in Italia e in Europa che individua questo specifico target.
Si tratta della UNI 11871:2022, denominata “Principi organizzativi e gestione dei rischi connessi all’esercizio della professione per la creazione e protezione del valore”, che si rivolge agli studi di avvocati e dottori commercialisti, sia in fase di avvio sia già strutturati, indipendentemente dalla loro forma organizzativa.
L’obiettivo ultimo della nuova norma è quello di fornire agli studi professionali che operano in tutti i settori legali, fiscali, amministrativi e contabili, un complesso omogeneo di criteri validi, sperimentati e aggiornati a supporto delle loro attività. Una certificazione di Qualità che, rispetto alla ISO 9001, è pensata per le peculiari caratteristiche e modalità organizzative di uno studio professionale, soprattutto in relazione alle criticità che questo settore si trova ad affrontare nel contesto attuale: elevata concorrenza, trasformazione digitale, nuovi modelli nell’offerta di servizi.
“Fra i principali benefici derivati dall’eventuale certificazione di uno studio professionale”, spiega una nota, “si annoverano l’attestazione di qualità rilasciata da enti competenti che conferisce valore rispetto a potenziali clienti o enti esterni; l’attribuzione di eventuali punteggi preferenziali per l’assegnazione di incarichi professionali nell’ambito di appalti e bandi di gara, pubblici o privati; infine, una possibile riduzione dei costi delle coperture assicurative obbligatorie a fronte di un servizio qualitativamente certificato”.