Ci stiamo avvicinando all’uscita della versione definitiva della ISO 9001-2015 e questo sta suscitando un grande interesse per tutte le novità introdotte.
Il prossimo Draft della norma uscirà tra maggio e giugno 2015 (mentre la versione definitiva è prevista per fine dell’anno), ma possiamo già anticiparvi che l’innovazione più significativa riguarderà l’Analisi e Valutazione del Rischio.
Se si ponesse il focus su tutte le possibili fonti di rischio a cui è sottoposta l’azienda, ci troveremo di fronte a una molteplice diversità di fattori: Rischio insolvenza, Rischio infortunistico, Rischio di perdita della competitività sul mercato e molto altro (da far venire i brividi).
I nostri approfondimenti del Draft provvisorio (condotti con numerosi Organismi di Certificazione), pongono con una certa credibilità l’attenzione sui fattori legati alla difettosità del prodotto/servizio, alle debolezze dei processi e al loro potenziale effetto sul cliente finale.
Alcune aziende utilizzano già questo approccio come derivato dalla legislazione vigente.
Ad esempio nel settore Alimentare l’Analisi HACCP identifica i rischi legati alla contaminazione alimentare, mentre per i produttori di macchinari e attrezzature hanno come riferimento la Direttiva Macchine per l’analisi dei Rischi.
Tuttavia per alcune organizzazioni l’Analisi dei Rischi rappresenterà una novità assoluta.
L’analisi del Rischio consiste nell’individuazione delle principali cause di guasto del prodotto/servizio, mettendo in relazione tra di loro:
- la probabilità di accadimento
- la gravità delle potenziali conseguenze
- la capacità dell’azienda di intervenire prima del guasto.
Questo metodo consente una valutazione analitica dei fattori di pericolo identificati e l’attuazione delle azioni appropriate per mitigare/eliminare il rischio che l’evento considerato si verifichi.
Il Risk Based Thinking, se utilizzato in modo corretto, è uno strumento indispensabile per ridurre le aree di rischio e cogliere opportunità di crescita nascoste.