Il mondo della gestione dei rifiuti sta cambiando, e le aziende italiane devono prepararsi a un futuro più digitale, trasparente e sostenibile. Al centro di questa rivoluzione c’è il RENTRI (Registro Elettronico Nazionale per la Tracciabilità dei Rifiuti), che è al contempo:
- una piattaforma digitale, che manda in pensione documenti cartacei e procedure obsolete;
- un sistema che promette di rivoluzionare il modo in cui le imprese italiane gestiscono i propri rifiuti;
- una modalità di monitoraggio dei rifiuti precisa, trasparente e in tempo reale.
Inoltre, da marzo 2023, con il Decreto Ministeriale 59/2023, il RENTRI è diventato operativo, e per le aziende si prospetta una nuova era di responsabilità ambientale e innovazione tecnologica.
In poche parole, ogni rifiuto sarà tracciato digitalmente, riducendo il rischio di errori, frodi e smaltimenti illeciti.
Ma cosa significa tutto questo per le imprese?
Vediamo insieme:
- Chi dovrà iscriversi al RENTRI
- Le prossime scadenze e le modalità di iscrizione
- Le novità introdotte dal Decreto 4 aprile 2023 n. 59
Il D.M. 59/2023: Cosa Cambia per le Aziende?
Il Decreto Ministeriale 59/2023 è il documento operativo che stabilisce come concretamente le aziende italiane devono adeguarsi al RENTRI.
Ecco i punti chiave.
Chi deve iscriversi al RENTRI?
- Gli operatori professionali: enti e imprese che effettuano il trattamento dei rifiuti, che raccolgono o trasportano rifiuti a titolo professionale o che operano in qualità di commercianti ed intermediari di rifiuti senza detenzione, nonché i consorzi istituiti per il recupero e il riciclaggio di particolari tipologie di rifiuti.
- I produttori:
- imprese, enti ed altri soggetti non rientranti in organizzazione di enti o imprese che producono rifiuti pericolosi;
- imprese ed enti produttori iniziali con più di 10 dipendenti che producono rifiuti non pericolosi nell’ambito di lavorazioni industriali, artigianali, derivanti dal trattamento di rifiuti, fanghi, fumi e acque.
Chi può iscriversi?
Possono iscriversi per operare come delegati dei produttori: le associazioni imprenditoriali rappresentative sul piano nazionale o società di servizi di diretta emanazione delle stesse, il gestore del servizio di raccolta, il gestore del circuito organizzato di raccolta. I delegati possono adempiere, per conto dei produttori all’iscrizione e la trasmissione dei dati.
Chi invece non deve iscriversi?
- Enti, imprese che hanno fino a 10 dipendenti, produttori iniziali di soli rifiuti non pericolosi nell’ambito di lavorazioni: industriali, artigianali, derivanti dall’attività di recupero e smaltimento di rifiuti, fanghi, fumi e acque.
- Enti, imprese e soggetti, a prescindere dal numero di dipendenti, produttori iniziali di soli rifiuti non pericolosi nell’ambito di:
- attività agricole, agro-industriali e della silvicoltura e della pesca;
- attività di costruzione, demolizione e scavo;
- attività commerciali;
- attività di servizio;
- attività sanitarie;
- veicoli fuori uso.
Le prossime scadenze in calendario
Il RENTRI ha istituito un calendario con le date di apertura e chiusura delle iscrizioni.
In particolare:
Dal 15.12.2024 ed entro il 13.02.2025, le iscrizioni saranno aperte e obbligatorie per:
- Impianti di trattamento rifiuti
- Trasportatori di rifiuti
- Commercianti/intermediari di rifiuti
- Consorzi per il recupero e il riciclaggio di particolari tipologie di rifiuti
- Imprese/enti produttori di rifiuti pericolosi (più di 50 dipendenti)
- Imprese/enti produttori di rifiuti non pericolosi da attività industriali e artigianali (più di 50 dipendenti)
- Delegati
Dal 15.06.2025 ed entro il 14.08.2025 sarà il turno di:
- Imprese/enti produttori di rifiuti pericolosi (tra 11 e 50 dipendenti)
- Imprese/enti produttori di rifiuti non pericolosi da attività industriali e artigianali (tra 11 e 50 dipendenti)
Dal 15.12.2025 ed entro il 13.02.2026 infine, toccherà a:
- Imprese/enti e produttori di rifiuti pericolosi (fino a 10 dipendenti)
- Produttori di rifiuti pericolosi diversi da imprese o enti
Ma come funziona l’iscrizione al RENTRI?
L’iscrizione deve essere effettuata esclusivamente online attraverso il portale RENTRI, integrato nella piattaforma telematica dell’Albo nazionale gestori ambientali. L’operatore può accedere alla propria area riservata utilizzando l’autenticazione tramite identità digitale (SPID, CIE, CNS).
Il processo di iscrizione è guidato e potrà essere completato in più fasi. Inoltre, ogni singola unità locale dell’operatore ha la possibilità di iscriversi in modo autonomo. L’iscrizione infine si perfeziona con l’invio della pratica alla Sezione dell’Albo, senza necessità di ulteriori verifiche: le unità locali indicate nella pratica risulteranno così immediatamente iscritte.
La tassa annuale:
Il Decreto ha introdotto una piccola quota annuale per coprire i costi del sistema, proporzionata alla grandezza aziendale e ai rifiuti gestiti. Al termine dell’iscrizione, l’utente deve procedere al pagamento, per ciascuna unità locale del diritto di segreteria e del contributo annuale, da versare entro il 30 aprile di ogni anno.
In conclusione, che novità ha apportato il Decreto 59/2023?
Ecco i cambiamenti rispetto al precedente D.lgs. 152/2006 (Testo Unico sull’Ambiente):
- Stabilisce l’introduzione del nuovo modello di FIR2, applicabile a tutti gli operatori a partire dal 13 febbraio 2025.
- Impone, dalla stessa data, l’obbligo di vidimazione digitale per i FIR, sia in formato cartaceo che digitale.
- Fissa al 13 febbraio 2026 la data a partire dalla quale gli iscritti al RENTRI dovranno gestire i FIR esclusivamente in formato digitale.
- Dalla stessa data, richiede la trasmissione al RENTRI dei dati relativi ai FIR per i rifiuti pericolosi.
- Assegna al destinatario, nel caso di FIR digitale, la responsabilità di inviare il formulario controfirmato e datato a tutti i soggetti coinvolti nella movimentazione.
In conclusione, passare al RENTRI non è solo un obbligo per alcune imprese ma può essere una vera opportunità. Le imprese potranno abbandonare il cartaceo, snellendo anche la propria burocrazia.
Inoltre essere al passo con le nuove norme ambientali è anche segno tangibile di impegno per la sostenibilità, il che contribuisce a migliorare la reputazione aziendale, in un contesto imprenditoriale italiano ed europeo sempre più attento al grande tema del rispetto dell’ambiente.