Record di multe in Italia in materia di protezione e trattamento dei dati personali nel corso del 2019, primo anno di applicazione del nuovo regolamento europeo: il cosiddetto GDPR. Questa la sintesi allarmante dell’ultimo rapporto Federprivacy, uscito nei giorni scorsi e ampiamente rimbalzato tra web e carta stampata.
Al di là del clamore dei titoli, la realtà che emerge dal documento è più controversa.
L’Italia, con 30 sanzioni per un valore di 4,3 milioni di euro, è il paese europeo che ha inflitto il maggior numero di multe ma con un importo mediamente più basso che altrove. Basti pensare che nel solo Regno Unito le infrazioni sono costate ben 312 milioni.
Ancora più significativo notare che queste sanzioni non si basano sul nuovo regolamento, bensì sulla vecchia normativa. Per il banale motivo che l’applicazione del GDPR è stata rallentata dallo stallo relativo alle nomine del Collegio dei garanti della privacy, che il Governo ha messo in calendario per il prossimo febbraio.
È quindi probabile che nel 2020 i controlli diventino più stringenti e ci sia ancora più bisogno di essere in regola con le nuove disposizioni.
Un’esigenza che riguarda in misura maggiore organizzazioni di grandi dimensioni o realtà che trattano dati sensibili particolari (come quelli relativi alla salute delle persone) ma coinvolge anche le nostre piccole e medie imprese. Per entrambe c’è una soluzione semplice e veloce: contattarci!