Vi è capitato recentemente di sentir parlare di ADR, e in particolare di esenzione dall’obbligo ADR, in relazione alla spedizione e al trasporto di materiali pericolosi?
Probabilmente sì, perché è un tema che coinvolge molte aziende, sotto il profilo della conformità legislativa e delle relative responsabilità. Proviamo a spiegare in breve di cosa si tratta.
L’ADR è la sigla che identifica l’Accordo europeo relativo al trasporto su strada di merci pericolose, promosso dalla Commissione economica per l’Europa dell’Onu e successivamente recepito dai singoli Stati (in Italia si fa riferimento al Decreto legislativo 35/2010). La prima versione dell’ADR risale al 1957, da allora viene aggiornato con cadenza biennale e prevede l’entrata in vigore delle novità negli anni dispari.
Una delle novità rilevanti dell’ADR 2023 riguarda l’estensione dell’obbligo di nominare un consulente ADR anche a quelle aziende che rivestono il ruolo di puro speditore (per conto proprio o per terzi) di merci pericolose, categoria quest’ultima nella quale rientrano anche i rifiuti derivanti da scarti del processo produttivo.
Obbligo consulente ADR: il Decreto del 7 agosto 2023
Con il decreto del 7 agosto 2023, il Ministero dei Trasporti si è avvalso di una facoltà importante che l’ADR concede ai singoli stati: quella di sollevare le aziende dall’obbligo di nominare un consulente aziendale nel caso di movimentazione e trasporti nazionali di merci che per tipologie e quantità presentano un grado di pericolosità minimo.
Proviamo dunque a fare chiarezza sui termini di questa esenzione.
Esenzione ADR basata sui quantitativi e sulla natura delle merci
Possiamo dire che in generale per le aziende l’esenzione dall’obbligo di nomina del consulente si basa sui quantitativi e sulla natura del trasporto. Quattro sono le principali categorie di esenzione definite dal Decreto ministeriale del 7 agosto, in conformità con l’ADR:
- Trasporti effettuati da imprese come complemento alle loro attività principali; ad esempio nel caso di imprese edili l’approvvigionamento dei cantieri o il tragitto di ritorno dai cantieri stessi.
- Spedizione di merci pericolose soggette a disposizioni speciali; ad esempio le pile al Litio.
- Spedizione di merci pericolose in quantità limitate.
- Spedizione di merci pericolose in quantità esenti (vale per alcune tipologie di merci, in quantitativi minimi e opportunamente imballati).
Analizziamo in particolare la categoria c) che a sua volta prevede due possibilità:
- la spedizione in colli;
- la spedizione in cisterna o alla rinfusa.
Spedizione di merci pericolose in colli
Le aziende che spediscono merci pericolose in colli possono evitare di nominare un consulente ADR in questi casi:
- se effettuano un massimo di 24 operazioni nel corso dell’anno solare;
- se effettuano non più di 3 operazioni al mese;
- se per ciascuna tipologia di merce rispettano i limiti quantitativi specificati nelle sezioni 1.1.3.6.3 e 1.1.3.6.4 dell’ADR;
- se le merci spedite non appartengono alla categoria 7 dell’ADR che identifica merci radioattive.
Spedizione di merci pericolose alla rinfusa o in cisterna
Le aziende che spediscono merci pericolose in modo occasionale o saltuario, alla rinfusa o in cisterna, possono evitare di nominare un consulente ADR in questi casi:
- se le merci appartengono al terzo gruppo di imballaggio o alla categoria di trasporto 3 o 4 (che corrispondono a bassa pericolosità);
- se effettuano un massimo di 12 operazioni nel corso dell’anno solare;
- se effettuano non più di 2 operazioni al mese;
- se rispettano il limite massimo di 50 Tonnellate per anno solare;
- se le merci spedite non appartengono alla categoria 7 dell’ADR che identifica merci radioattive.
Esenzione ADR per aziende destinatarie di merci pericolose
Le aziende che sono unicamente destinatarie di merci pericolose sono esonerate dall’obbligo di nominare il consulente ADR in questi casi:
- se il luogo di ricezione corrisponde alla destinazione finale della merce;
- se la merce è confezionata in colli;
- se la merce è consegnata in cisterna o alla rinfusa ma l’operazione di scarico è affidata a terzi.
Obblighi ADR da rispettare in ogni caso
L’esenzione ADR per le aziende che spediscono in colli o alla rinfusa nelle quantità e modalità descritte nei paragrafi precedenti riguarda esclusivamente un aspetto: la nomina di un professionista esterno come consulente per la spedizione e il trasporto di merci pericolose. Non è dunque un esonero dal rispetto della normativa ADR nella sua interezza.
Permangono dunque tutti le altre imposizioni, in particolare:
- l’obbligo di predisporre un registro relativo alle operazioni di spedizione e di conservarlo per 5 anni;
- l’obbligo di formazione documentata per gli operatori coinvolti nelle operazioni relative movimentazione, imballaggio e spedizione di merci pericolose;
- l’obbligo di notifica alla Motorizzazione, tramite relazione, nel caso di incidenti o eventi imprevisti;
- l’obbligo di identificare correttamente, tramite simboli ed etichette, la merce spedita.
Va inoltre sottolineato che il responsabile del rispetto di questi adempimenti, nelle aziende dove non c’è obbligo di consulente esterno, è il legale rappresentante.
Obbligo consulente ADR: 5 aspetti chiave da verificare
Proviamo a riassumere gli aspetti da verificare per capire se un’azienda deve nominare un consulente ADR oppure è esonerata dall’obbligo:
- verificare la tipologia di spedizione, per capire se rientra nella categoria delle Quantità limitate o delle Quantità esenti o in altre tipologie di esenzione;
- verificare la pericolosità della merce trattata, in base all’assegnazione a un determinato gruppo di imballaggio o alla categoria di trasporto;
- stimare il numero di operazioni che si effettuano nel corso dell’anno solare e la loro potenziale distribuzione nei mesi dell’anno. Per operazioni si intende le attività di spedizione, carico, riempimento, imballaggio, trasporto e scarico;
- verificare la quantità totale per anno di merci pericolose;
- verificare la quantità di merci pericolose per singola operazione.