Lo studio della complessità ci ha regalato occhi nuovi attraverso i quali guardare il mondo delle Imprese.
Una prospettiva interessante è quella fondata sul concetto di “orlo del caos”, cioè quella zona che divide l’ordine dal disordine:
- troppo ordine… morte per sclerosi,
- troppo disordine… morte per disgregazione.
“Due pericoli minacciano costantemente il mondo: ordine e disordine”. (Paul Valery)
La metafora che spiega meglio il concetto di orlo del caos è quella dell’onda:
a monte dell’onda c’è la calma,
a valle dell’onda c’è il caos,
sulla cresta dell’onda c’è il punto di massima energia.
Ecco cosa bisogna fare: stare sulla cresta dell’onda, non farsi travolgere a valle, ma nemmeno rimanere a monte. Ma se vuoi vivere l’emozione di cavalcare le onde, prima devi nuotare controcorrente, ed è dura!
Dopo essere salito sulla cresta dell’onda, devi guardare se e da dove stanno arrivando altre onde, e non perdere tempo, perché sai che ogni onda prima o poi finirà. Nessuna onda è per sempre: nelle professioni, nei mercati, così come nella vita.
Anche quando sei al massimo devi guardarti intorno!
Per cavalcare l’onda del cambiamento, devi imparare a surfare, devi accettare la sfida di rimanere sul punto di massima energia, sull’orlo del caos.