La recente normativa in materia di appalti pubblici ha posto grande attenzione alle tematiche ambientali, con particolare riferimento alla pratica del Green Public Procurement (GPP).
Questo cosa comporta? Significa che la Pubblica Amministrazione, quando avvia una procedura d’acquisto, pretende che chi partecipa alla gara rispetti determinati livelli ambientali, per scegliere quei prodotti e servizi che hanno un minor impatto sulla salute umana e sull’ambiente.
Questa prassi è diventata obbligatoria con il Codice degli Appalti (D. Lgs n. 50 del 18 aprile 2016), che all’art. 34 prevede l’inserimento nelle domande di gara dei cosiddetti. CAM (Criteri Ambientali Minimi).
Per la Pubblica Amministrazione diventa quindi obbligatorio fare acquisti “verdi”.
Uno strumento utile che le aziende hanno per dimostrare la propria attenzione verso le problematiche ambientali, e dunque candidarsi a pieno titolo come fornitori della Pubblica Amministrazione, sono le certificazioni relative alle Etichette e Dichiarazioni Ambientali secondo le norme UNI 14021 (Asserzioni ambientali auto-dichiarate Tipo II), 14024 (Etichette ecologiche volontarie Tipo I) e 14025 (Dichiarazioni ambientali di Tipo III, quali la Dichiarazione Ambientale di Prodotto).
Si tratta di dichiarazioni ambientali che hanno lo scopo di informare il mercato sulle caratteristiche e prestazioni ambientali dei propri prodotti.
Migliorare l’impatto ambientale delle produzioni è oggi una chiave competitiva cruciale per le aziende vista la crescente attenzione al “green”.
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