40 anni di attività compiuti da poco, con uno sguardo sempre rivolto al futuro, come dimostra la presenza in azienda di una giovane e agguerrita terza generazione.
Parliamo di Asoltex, realtà che rappresenta un solido esempio di family business di successo. Specializzata nella ricerca di tessuti, nella loro accoppiatura con materiali diversi come schiume, membrane o film, nella fornitura di trattamenti e finissaggi in grado di conferire ai prodotti un valore aggiunto in termini di look, comfort e tecnologia.
Futuro fa rima con sostenibilità
Futuro, per Asoltex, significa sostenibilità. E si concretizza in un impegno verso l’ambiente, la ricerca di nuovi materiali e l’ottimizzazione dei processi produttivi che non si misura solo in termini di marketing e sensibilità, bensì di veri e propri investimenti.
“La nostra sede è ad Asolo – racconta Lucia Scotti, figlia del fondatore, da alcuni decenni ormai alla guida dell’azienda. – Siamo nati e cresciuti all’interno del distretto della calzatura sportiva del montebellunese, dove siamo fornitori e partner dei marchi più conosciuti dello scarpone da sci e del trekking. Nel corso degli anni abbiamo allargato la nostra clientela in altri settori. Per primo, naturalmente, quello della calzatura casual. A seguire molti altri: abbigliamento, pelletteria, arredamento, ortopedia e medicale.”
Un’esperienza da pionieri
Nella sua ricerca di tessuti e materiali, Asoltex segue e intercetta trend che si affermano a livello mondiale. Nel caso della sostenibilità possiamo dire che abbia anticipato la moda attuale.
“Le nostre prime proposte di tessuti in fibre naturali certificati bio – ricorda Lucia Scotti – risalgono almeno al 2008 ed erano destinate alla calzatura moda e casual. Da allora a oggi possiamo dire che in questo settore c’è stata una vera e propria rivoluzione, con due elementi fondamentali: da un lato la reinterpretazione in chiave fashion di capi tradizionalmente sportivi, pensiamo alla reinvenzione delle sneakers; dall’altro l’attenzione per l’ambiente da parte dei grandi marchi della calzatura moda e sportiva, che ha la sua sintesi nelle campagne per la raccolta e il riciclo delle bottiglie di plastica dai mari. Questo ha portato a un’esplosione nella richiesta di tessuti sintetici in poliestere riciclati”.
New-Life: articoli riciclati e certificati GRS
Nel catalogo Asoltex oggi c’è una famiglia di articoli che si chiama New-Life e comprende esclusivamente tessuti e materie prime in poliestere o biopolimeri riciclati. “Sono destinati all’utilizzo in parti diverse della scarpa – spiega Mattia Scotti, 24 anni, che in azienda si occupa di ricerca e sviluppo. – Ad esempio nei soletti e nelle fodere, dove vengono richieste caratteristiche di comfort, traspirabilità, proprietà batteriostatiche. Oppure nella tomaia, dove prevalgono resistenza, gradevolezza estetica e proposte innovative in termini di look.”
Per una parte di questi prodotti Asoltex ha appena ottenuto la certificazione GRS. Global Recycle Standard è il marchio internazionale, promosso da Textile Exchange, che garantisce l’origine riciclata di un materiale composito, risalendo attraverso tutta la sua filiera, e verifica anche il rispetto di una serie di buone pratiche relative alla tutela dei lavoratori e alla salvaguardia dell’ambiente.
Dai prodotti ai processi: ISO 14001
Sempre nell’ultimo anno Asoltex ha voluto e ottenuto anche un’altra certificazione, l’ISO 14001, che si aggiunge all’ISO 9001 e garantisce la conformità dell’azienda al primo standard internazionale per la gestione ambientale. “Siamo da sempre una realtà poco impattante sotto il profilo ambientale – conferma Luca Scotti, responsabile della produzione. – Utilizziamo colle e adesivi privi di solventi, non scarichiamo liquami e consumiamo poca acqua. La certificazione 14001 ci ha dato maggiore consapevolezza di una politica di rispetto per l’ambiente che faceva già parte del nostro DNA. Oltre a questo ci stiamo impegnando a migliorare ulteriormente nella gestione dei rifiuti, riducendo gli scarti di lavorazione o cercando dei canali sicuri e tracciabili attraverso i quali inviarli al riciclo.”